La depressione lieve: sto male a tratti
In generale quando ci capita qualcosa di positivo proviamo gioia, mentre se accade un evento negativo ci sentiamo tristi e abbattuti. Nel caso della depressione l’umore si abbassa senza che sia accaduto qualcosa in particolare.
La depressione lieve è una forma di depressione molto diffusa ma poco riconosciuta, che si manifesta con sintomi più leggeri rispetto a quelli della depressione maggiore. La persona si sente “giù di umore “ e priva di energie senza motivo; il giorno prima è felice e gratificata, ma all’improvviso cade nel buio più totale, triste e disperata come non mai.
Questo tipo di depressione subdola e sottile influisce negativamente sulla vita di chi ne soffre, condizionando l’umore; può presentarsi ad episodi (Depressione Minore) oppure fa da sottofondo alla vita quotidiana con un andamento cronico (Distimia), motivo per cui la persona può tendere a sottovalutarla e pensare che faccia parte da sempre del proprio carattere, in quanto spesso è presente sin dall’adolescenza.
Tipi di Depressione Lieve
Una tipologia di Depressione lieve è detta Minore, quando la persona vive episodi depressivi leggeri di natura episodica e fra un episodio depressivo e l’altro presenta un umore equilibrato, riuscendo a vivere tranquillamente la propria vita sociale e lavorativa. Il funzionamento generale non appare particolarmente compromesso; la persona si trova a vivere delle “parentesi buie” temporanee, della durata di almeno due settimane, per poi tornare a funzionare normalmente.
Diversa è l’altra tipologia, la Distimia, variante lieve depressiva ad andamento cronico e persistente, caratterizzata da un umore depresso onnipresente piuttosto che da episodi sporadici. L’aspetto centrale della Distimia è il vedere “tutto nero e senza via d’uscita” e la perdita d’interesse per tutte le attività che prima procuravano piacere, come se la persona si sentisse svuotata.
Le persone distimiche lamentano malesseri fisici costanti e perdono occasioni relazionali e lavorative; sono perennemente negative su tutto e mancano di uno sguardo positivo sul mondo, come se niente possa risollevarli dal loro incupimento cosmico. Sono all’insegna di un perenne pessimismo.
Sintomi
Per fare diagnosi di depressione lieve è necessario avere anche solo due dei seguenti sintomi:
- umore triste e apatico
- mancanza di energia e perdita dell’interesse per le normali attività quotidiane che prima procuravano piacere sconforto
- senso di colpa e inutilità
- difficoltà a concentrarsi
- stanchezza
- insonnia o ipersonnia
- calo dell’appetito o fame morbosa
- rabbia e irritabilità
- ritiro sociale
Sono assenti i pensieri suicidari riscontrabili in altre forme depressive, come nella Depressione Maggiore. Spesso questi sintomi si associano a quelli d’ansia e ad abuso di sostanze, come tentativo di autoconsolazione, complicando il quadro depressivo.
Cause
Si pensa che la depressione possa essere legata a un’origine multifattoriale, in cui il patrimonio genetico e ambientale possono farla insorgere se presenti insieme. In particolare vi è l’influenza di:
- Tratti biologici e chimica cerebrale (anomalie neuroanatomiche responsabili dello sviluppo di specifici sintomi e comportamenti classici depressivi, cambiamenti nel funzionamento dei neurotrasmettitori)
- Tratti ereditari (è più frequente in persone con parenti depressi, facendo pensare a una certa predisposizione genetica che aumenterebbe il rischio di sviluppare la patologia)
- Eventi avversi di vita (situazioni traumatiche come la morte di una persona cara o fortemente stressanti, come la perdita di un lavoro o la fine di una relazione sentimentale, possono essere l’origine di un disordine dell’umore)
- Personalità (alcune caratteristiche di personalità come una estrema vulnerabilità, la tendenza a dipendere dagli altri, pessimismo e bassa autostima possono aumentare il rischio di sviluppare la depressione)
Psicoterapia: il lavoro sulla perdita
Rispetto alle forme più gravi nelle forme depressive lievi è sufficiente seguire un iter psicoterapeutico che permetta alla persona di funzionare meglio nella quotidianità, lavorando sulle cause che scompensano il normale modo di sentire il mondo.
La persona depressa, spesso, si destabilizza per poco: un imprevisto dell’ultimo minuto, un esame andato male, la perdita di un lavoro, il pensiero sull’incertezza del futuro. Ha una estrema sensibilità e suscettibilità e sembra che ogni evento la tocchi, ogni cambiamento è catastrofico e ogni immaginario futuro è negativo.
Vive in un velo perenne di pessimismo e negativismo cosmico, in cui non intravede soluzioni o strade di salvezza. Immaginare una possibile perdita rende tutto nero.
Mi ha lasciato il mio ragazzo… sicuramente non ci sarà più nessuno come lui… rimarrò sola a vita! Come farò?
La paura della perdita, in particolare, sembra essere uno degli elementi fondanti la depressione: la perdita di qualcosa, ad esempio il lavoro, o qualcuno, la persona amata, e l’impossibilità di rassegnarsi a essa evocano disperazione e vuoto autodistruttivi.
Il percorso di psicoterapia, in questi casi, lavora proprio sui vissuti di perdita, mal gestiti dalla persona depressa, che vive la perdita esterna (un proprio caro, il lavoro o un trasferimento) come la perdita di una parte di sé difficilmente superabile o compensabile.
Mi hanno licenziata…non troverò mai più un lavoro come quello!
L’obiettivo della terapia è lavorare sull’estrema vulnerabilità che le persone depresse hanno di fronte alle delusioni e alle avversità della vita, che fanno parte inevitabilmente del destino umano.